Microsoft sta lavorando sui browser per una maggiore privacy

"RePriv" consente agli utenti di decidere autonomamente sul trasferimento dei dati

Quando si tratta della propria privacy su Internet, gli utenti stanno diventando sempre più cauti. Nella lotta contro spiacevoli spie di dati, anche il browser sta diventando sempre più al centro dell'interesse.

Anche Microsoft ha riconosciuto questa tendenza: gli sviluppatori di in-house Dipartimento di ricerca  stanno già lavorando a pieno ritmo su un nuovo tipo di software browser chiamato "RePriv", che potrebbe portare un significativo miglioramento nella protezione della privacy degli utenti. A questi dovrebbe essere data la possibilità di determinare in qualsiasi momento quali informazioni vengono trasmesse a terzi e quali no.

"Il browser conosce meglio il comportamento degli utenti di qualsiasi singolo sito Web", ha affermato il ricercatore Microsoft Ben Livshits al portale del settore statunitense Technology Review. Questo fatto deriva principalmente dal fatto che gli utenti rinunciano a parte della loro privacy a favore della personalizzazione dei servizi web. "RePriv inoltra anche alcuni dati dell'utente a terzi. A differenza di altri browser, tuttavia, qui è l'utente stesso ad assumere il controllo", sottolinea Livshits.

L'utente può decidere

In pratica, il software funziona come segue: Il browser RePriv registra il comportamento specifico dell'utente al fine di creare un elenco delle sue attività e argomenti online più popolari. I dati raccolti vengono salvati localmente. Non appena viene visitato un sito Web che offre opzioni di personalizzazione, viene visualizzata una finestra pop-up che offre una panoramica delle informazioni che dovrebbero essere richieste all'utente a tale scopo. Quest'ultimo può poi decidere nei singoli casi se trasmettere o meno i dati richiesti al fornitore terzo.

Comunque l'utente decida a questo punto, il sito web visitato non avrà in nessun caso accesso a tutte le informazioni sul suo comportamento di navigazione. Anche se accetta un trasferimento, sono visibili solo gli interessi personali necessari per una personalizzazione dell'offerta web corrispondente.

Dimostrazione con il sito web del New York Times

Per dimostrare che il nuovo sistema di browser fa il suo lavoro nella pratica, Livshits e il suo team hanno creato una dimostrazione basata sul sito web del New York Times. "I portali di notizie potrebbero utilizzare RePriv per consentire ai visitatori di personalizzare la prima pagina della loro presenza", è convinto il ricercatore Microsoft. Il software riorganizza quindi completamente la struttura della pagina del giornale in base ai rispettivi interessi dell'utente e include anche i dati raccolti tramite social network come Digg.

 

fonte: impasto

27.04.2011 (mese)